di Matteo Mastrini *
Ciò che è successo con il taglio delle due ambulanze medicalizzate presso il 118 di Aulla e a Fosdinovo rappresenta un attacco al diritto alla salute dei lunigianesi e le responsabilità politiche sono da ascriversi alla Regione Toscana e alle sue scelte. Sguarnire le aree periferiche e marginali significa non garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti: preso atto di questo stride terribilmente apprendere che, nella vicina Garfagnana, ovvero in un’area interna, esattamente come la nostra, l’ambulanza medicalizzata (Mike), quando il medico è disponibile, sarebbe ancora funzionante e comunque verrebbe garantita con l’infermiere a bordo (India). Una riflessione, quella sulla disparità di trattamento, che si può applicare anche agli ospedali: basta fare un parallelo su quello di Fivizzano e su quello di Castelnuovo. In Garfagnana, è ufficiale, arriveranno circa 13 milioni di euro in investimenti. L’ospedale di Castelnuovo avrà un primo finanziamento di 5,7 milioni in adeguamenti sismici, spogliatoi, ambulanze e sale operatorie. A questi l’Ausl ha affiancato la progettazione per il nuovo Pronto Soccorso e altri interventi per un nuovo importo di 6 milioni. Nel secondo lotto verranno realizzati l’adeguamento antincendio, un nuovo day hospital oncologico, la riorganizzazione funzionale dei locali che ospiteranno l’obitorio, ortopedia, endoscopia, studi e ambulatori medici, guardia medica. Insomma, un ospedale completo in ogni sua funzionalità, esattamente il contrario di quanto Ausl e Regione Toscana hanno fatto per il S. Antonio Abate, dove si sta cercando con fatica di mantenere ciò che ancora c’è e di ripristinare una piccola parte dei servizi smantellati. Chi governa la sanità regionale ci dovrebbe spiegare il perché: a noi il compito di rivendicare per il nostro territorio e per i nostri cittadini gli stessi diritti. *Sindaco di Tresana