di Redazione RadioA
Dalle foreste alle acque, dai valori dell’Unesco al turismo sostenibile. Dopo l’approvazione da parte del consiglio direttivo e della Comunità del Parco (unanimità) del bilancio di previsione il Parco nazionale dell’Appennino-tosco emiliano per l’anno 2024 ne riepiloga i dati essenziali e le progettualità. Crescono le entrate grazie alla capacità di cogliere finanziamenti europei e nazionali. “Il Parco nazionale dell’Appennino ha dimostrato capacità di attrarre importanti risorse aggiuntive sul suo territorio e per la sua specifica missione attraverso il successo nelle competizioni su bandi europei, nazionali e regionali” – commenta il direttore Giuseppe Vignali. “Le entrate dai 2 milioni del trasferimento ministeriale ordinario salgono a 10 milioni per il 2024, che potranno diventare 15/18 milioni con le nuove risorse in arrivo”. Risorse, queste, che fluiscono all’esterno sul territorio e sui suoi operatori pubblici e privati.
I progetti in corso operano sui temi del cambiamento climatico, come Life Claw (per la protezione del gambero d’acqua dolce), Life Bee Adapt (tutela degli impollinatori), Life agriCOlture (stoccaggio di carbonio nei terreni), Horizon Arcadia (cambiamento climatico), Parchi per il Clima (efficientamento di scuole ed edifici pubblici, pulmini elettrici, miglioramento dei boschi pubblici…). Ma il Parco è ancheì partner permanente delle Unioni comunali nei programmi green community di Garfagnana, Lunigiana e Appennino reggiano. E lavora per il turismo sostenibile: con i progetti Humanitas (turismo e sostenibilità), Carta Europea per il Turismo Sostenibile seconda e terza fase (coinvolgendo operatori commerciali, guide e tour operator), riconoscimento Guide Parco, gestione aperta della Riserva dell’Orecchiella in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, riqualificazione di sentieri all’interno del perimetro del Parco, mentre continua e va verso i vent’anni l’esperienza di “Neve Natura e Cultura d’Appennino”.
Non è iscritto a bilancio ma è acquisito il completamento di una segnaletica di valore lungo tutta la Via Matildica del Volto Santo da Mantova a Lucca passando per Guastalla, Reggio Emilia e Castelnuovo Garfagnana. Il progetto è stato finanziato come secondo classificato su 200 candidature. C’è poi il capitolo crediti di sostenibilità: tra Toscana ed Emilia sono saliti a 26.000 gli ettari di bosco certificati per la gestione sostenibile. E si prevede di raddoppiare i crediti ceduti e acquistati volontariamente dalle imprese per il 2024. Con la pianificazione e certificazione della gestione boschiva cresce anche la cultura e la capacità di operare degli usi civici come soggetti di nuove comunità intraprendenti dei borghi del crinale ed erogatori di servi ecosistemici a territori molto più vasti. Il Mondiale del Fungo, giunto alla nona edizione nel 2023, ha proposto nuove forme di custodia e tutela il bosco nel contesto della ricerca e raccolta regolamentata dei porcini. È stato anche predisposto il nuovo piano antincendio.
E poi, acquisito il 19 settembre 2023, c’è il riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità (Beni naturali) per le evaporiti carsiche dei Gessi Triassici e messiniani dell’Alta Val Secchia e nella Collina Emiliana. In pieno sviluppo anche il programma MAB UNESCO. Dopo l’allargamento della Riserva di Biosfera del 2022, il 2023 ha visto i primi passi di una governance allargata di MAB Appennino, con le 5 assemblee nei territori che saranno riproposte nel 2024, così come pure il Campeggio di pacifica convivenza a Collecchio, per la formazione di giovani ambasciatori di pace. Per educazione, scienza e cultura importante è stato ancora una volta il seminario residenziale a Giuncugnano, in Alta Garfagnana, partecipato da 200 insegnanti per contribuire a formare un capitale umano qualificato e motivato per l’Appennino.
Il programma MAB ha consentito il finanziamento di ben 110 progetti di altrettanti soggetti diversi: “Unesco per il clima” (4 milioni di euro destinati a 77 Comuni della MAB) e “Unesco per la scuola” con 2 milioni di euro indirizzati a 33 scuole nel 2024 (32 nel 2023). “È un bilancio che dà grande soddisfazione alla comunità di parco. Risulta incrementata la capacità dell’ Ente di intercettare risorse su strumenti finanziari molto differenziati come Life, Interreg, Horizon, Psr, Parchi per il clima, Unesco per il clima, CNR, fondi per le scuole, PNRR borghi e Green communities, Aree Interne e Stami. Poi, grazie ai crediti di sostenibilità, si legge nel bilancio l’incremento del rapporto con le imprese private che hanno finanziato “la natura del parco” in modo che continui a erogare i suoi preziosi servizi ecosistemici. Spero inoltre
che si possa risolvere il problema della carenza di personale, attraverso provvedimenti del Ministero che allarghino la dotazione organica, oggi di solo sette unità” commenta Annalisa Folloni, presidente della comunità del Parco.
“Il Parco Nazionale- conclude il presidente Fausto Giovanelli – attrae molte risorse aggiuntive e le gestisce in collaborazione con una vasta rete di comuni, enti pubblici, scuole, università, professionisti, associazioni e imprese private. Solo una minima parte delle risorse è impiegata per le spese correnti dell’Ente che ha costi di personale al minimo. Questo è un pregio e al tempo stesso un elemento di debolezza. Dobbiamo compensare in vari modi questa carenza che andrà superata. In questo 2023, rivelatosi l’anno più caldo della storia, e per il prossimo 2024, che si apre dopo Dubai con i gravi e interconnessi interrogativi sul clima e sulle guerre, il Parco nazionale ha cercato e cercherà di testimoniare i valori della sostenibilità, cuore della missione sua propria insieme a quelli del dialogo e della bellezza, dell’educazione, della scienza e della cultura, fondativi dell’ Unesco”.