di Orietta Colacicco*
Lo schianto della nave Guang Rong contro il pontile di Marina di Massa martedì alle 21 porta solo a una riflessione, ci vuole rispetto. Rispetto per le vite umane, per i cittadini che vedono violato un loro punto identitario quale è un pontile, rispetto per tutta l’economia turistica che viene turbata da questo accadimento, anche visivamente. Ma rispetto soprattutto per il mare, cui non si può prevedere in anticipo, in una parola prevenire. E invece. Al di là del danno economico, per cui bisognerà ricostruire parte o tutto il pontile, ancora non si è parlato del danno di immagine, per una costa già abbondantemente martoriata dai danni erosivi prodotti dal porto di Carrara. Una costa che vive in gran parte di turismo. Spesso ci si dimentica di questo particolare. Ieri questo disastro, si è sventata per fortuna la tragedia e l’equipaggio è in salvo, ha avuto l’onore di tutti i tg nazionali e la cronaca non solo italiana, tanto che diverse persone che conoscono i Paladini e frequentano le nostre spiagge ci hanno chiamato da Napoli, Milano, Roma, Torino, ma addirittura da Londra, New York, dalla California. Sapete che dicono? Incautamente, perché non hanno tutti gli elementi ma seguendo il ragionamento semplice A più B = C: “Se non sono capaci di governare una nave piccola da 100 metri di lunghezza, figuriamoci con le navi da crociera da 320 metri con a bordo 4500 persone”. Non è ragionamento corretto. Ma certo quando noi Paladini sia per il Piano Regolatore Portuale sia per il possibile prolungamento della banchina Taliercio, diciamo attenzione abbiamo ragione. Bisogna rifare tutte le simulazioni e le prove, tutto è cambiato. Leggiamo che martedì le onde erano alte sei metri. Ma non è una novità non é un fatto eccezionale. Mentre si ragiona, il cambiamento va avanti e bisogna seguire i suoi dettami non i propri desideri e avere il coraggio di cambiare strategia, pur pensando a uno sviluppo economico per il porto e per Carrara. A nostro avviso la soluzione viene dalla conversione del porto da commerciale con (poco) turistico a turistico con spazio per il commerciale, che renderebbe un porto piccolo per il commerciale come l’attuale , una grande marina come quelle che ci sono in Francia. Ora si parla di possibile bomba ecologica, perché nella pancia della nave ci sono 109 tonnellate di carburante. Giusto ma il danno ambientale già c’è, la nave si è inclinata e i detriti sono caduti in mare e non siamo così’ sicuri che siano puliti ed ecologici, E quell’odore persistente e nauseabondo a Marina di Massa e oltre viene solo dall’acqua di sentina, come è stato detto, o da quei tanti barattoloni rossi sparsi in mare, forse utili per alimentare la gru della nave? Non entriamo nel merito dell’accaduto, abbiamo letto molte versioni, certo se fosse vero che la nave era in rada da due notti bisognerebbe esaminare le norme e forse anche quelle alla luce dei cambiamenti climatici andrebbero cambiate. Nel rispetto di tutti. E forse bisognerebbe capire se e perché è possibile che una neve carichi detriti senza coprirli e chiuderli ermeticamente . E’ come se i camion che trasportano terra viaggiassero senza teloni. In ogni caso la nave è lì, ora richiamerà anche curiosi, ma nel seguito testimonierà solo un grande flop. Le ambizioni sono bella cosa, ma bisogna governare il possibile. Da 25 anni si parla dell’ampliamento del porto di Carrara e dei benefici che porterà senza pensare a quanti disastri può causare. Un’osservazione, il Sindaco Persiani martedì ha fatto avvisare tutti, anche noi alle 21 e molti di noi sono andati a vedere e a capire se potessero dare una mano, la daremo certo e stiamo già pensando ad organizzare un’azione. Non abbiano visto, forse come i giornali non ci siamo accorti, le autorità rappresentative del territorio vicino. *presidente dei Paladini Apuoversiliesi