di Cesare Cimoli – Sarà presentato il prossimo 4 ottobre alle istituzioni il nuovo piano regolatore (atteso da oltre 40 anni) per il porto di Marina di Carrara. L’intenzione è quella di ottimizzare la struttura per massimizzare l’attività portuale, come motore per le realtà circostanti, sviluppando la Blue Economy nella sua potenzialità in linea con gli obiettivi della sostenibilità ambientale. Lo ha annunciato dai microfoni di Radio A Mario Sommariva, presidente dell’Autorità Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, ospite con Sergio Chericoni, presidente dell’Istituto di studi e ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara, del Lunigiana Talk di sabato 23 settembre. Sotto i riflettori, in particolare, il presente e il futuro degli scali della Spezia e di Marina di Carrara: la collaborazione tra i due porti, a seguito della loro unificazione ministeriale nel 2016, ha portato a un successo economico bilaterale, che non riguarda solo le comunità di riferimento, ma ha permesso uno sviluppo organico dei territori di entrambe le province.

Il porto della Spezia rappresenta un punto di riferimento per la Blue Economy nel mediterraneo, contribuendo al Pil per 4.7 miliardi di euro e contando un afflusso di 700000 crocieristi l’anno. I dati riportano uno sviluppo senza precedenti anche per il porto di Carrara, con una movimentazione di 5.5 milioni di tonnellate in merci.

Nonostante appartengano a due regioni diverse, La Spezia e Carrara, condividono un flusso economico integrato che permette sinergie in campo nautico, meccanico e turistico.

La connessione tra turismo crocieristico e quello delle aree interne rappresenta un trend positivo per tutta la provincia di Massa-Carrara.

In particolare, la Lunigiana per l’anno 2022 ha registrato un totale di 109000 presenze sul territorio. Le attività di ristorazione, i bed & breakfast e gli agriturismi hanno affrontato una richiesta maggiore rispetto agli anni precedenti ponendo la Lunigiana ai vertici della provincia in ambito turistico.

Non mancano timori e perplessità sullo sviluppo sostenibile del porto di Carrara in relazione alle criticità ambientali; l’erosione delle coste, in particolare, potrebbe causare danni non solo agli imprenditori balneari ma anche all’ecosistema marino. La possibilità, secondo Sommariva, sarebbe quella di dragare la sabbia dal porto di Marina di Carrara che tende ad insabbiarsi e spostarla nelle aree colpite dall’erosione evitandone i possibili danni economico-ambientali.

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