di Matteo Gianni
Primi movimenti e posizionamenti nel fivizzanese in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. Il sindaco Giannetti è al primo mandato quindi è molto probabile una ricandidatura ma il clima non è del tutto tranquillo. La situazione degli assessori è sbilanciata su Fivizzano, mentre la seconda frazione del Comune, Monzone, feudo del centrosinistra, per vari motivi non è rappresentata in giunta. Inoltre, l’assessore Giovanna Gia, che alle scorse elezioni si era presentata con la lista di opposizione di Moscatelli, presentandosi su Fivizzano andrà a erodere consensi alle colleghe Nobili e Grandetti. Quindi, è probabile che gli assessori fivizzanesi in caso di vittoria diminuiscano e si prevedono scintille in campagna elettorale.
Anche la zona di Soliera, Rometta, e valle del Bardine, che di fatto aveva decretato la vittoria di Giannetti per una manciata di voti su Domenichelli, non è rappresentata dopo la “epurazione” dell’assessore Serafini, con l’uscita di Italia Viva dalla maggioranza.
Sull’opposizione si mormora di contatti per un accordo tra Moscatelli e Domenichelli per presentare una lista unica, ma per diversi motivi nessuno dei due si candiderebbe a sindaco e non sembra esserci ancora un candidato condiviso. Da vedere poi se i partiti vincitori delle elezioni nazionali, in particolare Lega e Fratelli d’Italia, saranno disponibili a portare acqua o vorranno un loro candidato. Il segretario della Lega Colombani aveva già dato un segnale in tal senso lanciando il giovane Michael Santini, monzonese. Sotto traccia cresce il consenso per Riccardo Ballerini, attuale sindaco di Casola al terzo mandato e originario di Gassano, ma è persona moderata e non dirompente e difficilmente siederà al tavolo se nessuno lo invita. Infine, si registra movimento anche dalle parti di Gragnola dove l’ex consigliere regionale Rossetti è uscito dalla politica come il leader del suo partito Renzi, e la figlia Alice è entrata in giunta a Massa col centrodestra. E alla fine se le opposizioni si mettessero assieme e magari il candidato fosse donna e della Valle del Lucido può essere che il sindaco Giannetti debba mettere via uno dei due cuscini su cui, al momento, riposa comodamente dopo aver lavorato per la rielezione.